Quinta settimana di Quaresima – martedi

Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». [22]Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». [23]E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. [24]Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». [25]Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. [26]Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». [27]Non capirono che egli parlava loro del Padre. [28]Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [29]Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». [30]A queste sue parole, molti credettero in lui.

C’è una incompatibilità profonda fra il Signore e questo mondo, la sua logica e quella degli uomini. Gesù è sempre avanti, un passo oltre a noi, e quando pretendiamo di averlo già capito o di possederlo, è proprio allora che ce ne siamo allontanati di più. Ma questo non perché Gesù vuole nascondersi o sfuggirci, ma perché egli vuole attrarci sempre più lontani da noi stessi, dalle nostre abitudini e modi essere per “innalzarci” con lui verso il Padre. Ecco che allora quella domanda essenziale e scarna che gli pongono: “Tu chi sei?”  diventa anche la domanda della nostra vita, il senso del nostro sforzo di essere migliori. A quell’interrogativo Gesù risponde in modo altrettanto scarno ed essenziale: ”Proprio ciò che vi dico.” Cioè è la Parola che ci da la vera immagine e identità di Dio, per questo va scavata, ruminata, digerita, perché ci rivela sempre nuovi tratti ed espressioni del suo volto.