Prima Settimana di Avvento – martedi

Lc 10,21-24

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

I discepoli hanno potuto sperimentare la forza irresistibile del Vangelo e dell’amore che Gesù aveva loro donato. Alla sera, quando si raccolgono attorno a lui, sono pieni di gioia nel raccontargli i prodigi che essi hanno potuto operare. Gesù gioisce con loro: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore”. E’ la gioia che nasce ogni volta che il male indietreggia, sconfitto dal Vangelo. Gesù conferma ai discepoli il potere che egli h aloro conferito e assieme la sua protezione. Ma fa comprendere loro che il segreto della loro vita consiste nell’avere i propri nomi scritti nei cieli, ossia di essere nel cuore stesso di Dio. La comunione con Gesù, con il Padre e con lo Spirito Santo è la vita del discepolo. Gesùm ringrazia il Padre perché ha scelto di confidare il segreto d’amore ai piccoli che a lui si affidano. In questa familiarità è racchiusa la nostra felicità e la nostra beatitudine di discepoli.