Chiesa deve restituire fiducia al mondo”. “Indignarci di più per milioni di morti per fame, guerra, abbandono terapeutico”

L’affermazione centrale della Enciclica di Paolo VI Humanae Vitae è nella “connessione inscindibile” tra sponsalità e generazione nel matrimonio. Lo ha detto mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, intervenuto oggi a Zagabria al Congresso Fiamc 2018  “Santità della Vita e Professione Medica: dalla Humanae Vitae alla Laudato Sì’” . Oggi, di fronte alla “separazione tra amore coniugale e generazione”, secondo il presule il tema della generazione si presenta “come snodo che tocca non solo la vita delle singole persone o della famiglia, ma l’intera sfera delle relazioni sociali”.  “L’intero pianeta, pur con sensibili differenze nei diversi continenti, tende all’invecchiamento. E quelle società che sono più povere di figli appaiono più colpite da una sorta di declino non solo materiale ma anche spirituale”. Di qui un monito: “Focalizzandoci sull’autorealizzazione, si moltiplicano le forme di sterilità. La Laudato Si’ ci indica quindi come – lasciandoci illuminare dal mistero generativo di Dio che si rivela nella realtà del Figlio fatto uomo nel grembo di Maria – la Chiesa è chiamata a restituire fiducia a un mondo che fatica a trasmettere il senso stesso del venire al mondo”. Nella “prospettiva sistemica” della Laudato si’, ha concluso, occorre “difendere e promuovere la vita umana in tutte le fasi del suo decorso, soprattutto quando è più fragile e più esposta”. “Per questo dovremmo sdegnarci molto di più per la morte indignitosa di milioni di persone per la fame, la guerra, l’abbandono terapeutico”.